UN MESE DI BIRDWATCHING CON IL MISC
Ci sono giornate di sole, e poi vento forte, nuvole scure come incombenti presagi densi di tempeste. Tutto è secco, riarso dal sole e dallo sferzare incessante della siccità. Poi, un giorno, a mare si vede un tornado e arriva una pioggia scrosciante.
Nessuna farfalla, prima, nessun insetto su quelle piante ormai gialle, i fiori secchi o mai sbocciati. E dopo, un esplosione di verde. Questo era Linosa, da metà ottobre a metà novembre 2021.
Questa è stata il teatro delle avventure del MISC (Malati di Isolitudine allo Stadio Cronico), il gruppo di birders che nella storia dell’ornitologia italiana ha trovato più uccelli rari e accidentali nel nostro paese, e che come ogni autunno converge a Linosa a questo scopo.
Il gruppo è composto da Ottavio Janni, Michele Viganò, Raimondi Finati, Igor Maiorano e il sottoscritto. Armati dei nostri binocoli e cannocchiali Leica.
Perché un tardo pomeriggio di novembre, verso il tramonto, in volo leggero sul “recinto degli asini”, dal mare arriva fluttuante un Gufo di palude (l’isola è uno dei siti italiani dove si registra il maggior numero annuo di osservazioni di questa splendida specie nordica).
Come un soffio di vento, come una foglia leggera che dalle brezze autunnali viene portata via, ci vola incontro: col mio LEICA NOCTIVID 8×42 lo guardo dritto negli occhi e vi vedo riflesso ogni asperità di cielo e suolo.
Ecco perché usiamo i binocoli Leica, perché attraverso di essi, grazie ad essi, non siamo più spettatori della natura, non più inermi osservatori, ma diventiamo parte della natura stessa, ne facciamo parte.
Attraverso le lenti riconosco ogni sfumatura del piumaggio, mi sembra persino di sentirne la morbidezza. Ogni piccolo disegno, ogni chiaro-scuro è riconoscibile grazie al mio Noctivid 8×42.
E’ stata dura, abbiamo dovuto sudare più del solito (sia letteralmente che metaforicamente). I sandali pieni di terra vulcanica, le ginocchia e le schiene ormai un poco stanche nell’età che avanza inesorabile e insaziabile, al saltar continuo dei muretti, tra un campo e l’altro.
Tra i ficodindia armati di spine invisibili ma perniciose, nel fitto denso di ginepri e mirti rugosi di sale e profumo, tra inestricabili olivastri e irsute Valantia calva lungo i declivi di Monte Vulcano, è li che si celano tesori pirateschi che pochi sanno trovare. Ma si celano assai bene, spesso anche per noi, sfuggenti volatori orientali, frullio di ali sibiriche, o piccoli occhi che sanno di taiga.
E se l’Africa è sembrata raggiungere quest’anno solo la sorella maggiore, fermandosi a Lampedusa, con avamposti colorati di sabbia – come scordare l’Allodola del deserto minore osservata il 2 e 3 novembre, i numerosi codirossi algerini e trombettieri, la Sterpazzola del deserto (M. Sozzi, M. Nova, N. Alberti, L. Bonomelli & D. Panaretti), guadagnarsi gli orientali è stata più dura del solito.
Ma un totale di 17-19 individui di LUI’ FORESTIERO, in un mese dal 18.10 al 18.11 non è male (ben 7 il 19.10), considerato che in tutta Europa si è registrato un crollo dei numeri e l’influsso è stato tra i peggiori degli ultimi 15 anni.
Ciò non di meno, noi del MISC abbiamo portato a casa anche quest’anno il record numerico del Mediterraneo per singolo sito.
Dal 17.10 al 31.10, sono stati 10-12 i PIGLIAMOSCHE PETTIROSSI censiti, con max 3 ind. il 18.10.
Il 19 ottobre troviamo uno ZIGOLO MINORE, e scopriamo che un altro gruppo di birders lo aveva già fotografato il giorno prima, scambiandolo però per un Migliarino di palude; non facciamo in tempo a godercelo, che il 20 ottobre pomeriggio ne trovo i resti (insieme a quelli di almeno altri 40 passeriformi), segno della predazione da parte di uno dei 400 gatti in stato di semi-randagismo che popolano l’isola e sterminano letteralmente migliaia di uccelli ogni anno, anche specie super protette e a rischio.
Il 21 ottobre, un altro Zigolo minore, e un terzo il 31.10 per un totale finale di 3 ind., non sorprendente per Linosa ma neppure troppo male. Dato l’enorme influsso di Zigoli boscherecci in Finlandia e Penisola Scandinava, con numeri assolutamente record, ci aspettiamo di trovarne qualcuno anche noi.
E puntualmente infatti, la mattina presto del 21 ottobre, Francesco Renzini mi manda un WhatsApp con scritto “ho le traveggole o è..?”… Capperi (a Linosa è proprio il caso di dirlo), ecco il primo ZIGOLO BOSCHERECCIO, che si farà osservare divinamente da tutti.
Dal 31.10 al 3.11 ne troveremo un altro noi in paese, indovina indovina dove? Nel così detto “Campo degli Zigoli” – ossia i 200mq con più segnalazioni di emeberizidi rari di tutto il Mediterraneo (incluso il primo Migliarino di Pallas per l’Italia del 2017!!. Il 31 di ottobre è una di quelle giornate assolutamente uniche e magiche di Linosa, infatti in una sola mattinata troviamo prima 1 CODAZZURRO stupendo, che rimarrà sino al 3.11, dopo 1 CIUFFOLOTTO SCARLATTO, 1 MAGNANINA SARDA molto rara in Sicilia e sue isole, come detto il secondo Zigolo boschereccio e il terzo Zigolo minore, 1 Pigliamosche pettirosso, un paio di luì forestieri, e un bel PRISPOLONE INDIANO sentito in volo da me, OJ e Miki Viganò, ma trovato posato e quindi confermato da Luca Nigro), il tutto condito da Piviere tortolino, falchi della regina, tanti migratori di varie specie.
Altre rarità trovate durante il mese sono 2-3 CALANDRI MAGGIORI, 1 TROMBETTIERE il 2.11, e un super elusivo LUI’ SCURO il 13.11, ovviamente individuato al tramonto grazie al tipico verso emesso insistentemente.
Certamente in totale per nulla male, e i nostri LEICA NOCTIVID non hanno riposato mai, ma si sa, LINOSA ci ha viziati e abituati a sogni, voli pindarici e avventure infinite e imprevedibili, e ogni anno diventiamo più smaliziati e pretenziosi.