Devo essere proprio un masochista… Giuro che non sapevo a cosa sarei andato incontro, quando, di mia spontanea volontà, ho proposto a Tatiana di Forest Italia di mettere a confronto sul campo i due binocoli di punta della Leica, i meravigliosi Noctivid 10×42 e 8×42. E lo dico, perché riuscire a fare una comparazione tra questi due gioielli è stata una vera sfida.
Premetto che le righe che seguono non hanno la pretesa di un test di riferimento, condotto in modo tecnico e standardizzato. Si tratta piuttosto una serie di impressioni, di “appunti”, raccolti da chi, come me, trascorre molto tempo sul campo, utilizzando il binocolo come strumento fondamentale anche nel lavoro di fotografo naturalista a tempo pieno.
Naturalista prima che fotografo, sin da piccolo io ho imparato ad apprezzare il binocolo per osservare gli animali e studiarne le abitudini. Oggi continuo ad utilizzarlo ogni giorno per scovare i miei soggetti e seguirne gli spostamenti. In questo modo cerco di prevederne il comportamento, prima di provare ad avvicinarmi a tiro di obbiettivo, possibilmente evitando in ogni modo di disturbarli. Pertanto, il binocolo è la prima cosa in assoluto che metto nello zaino alla partenza e l’ultima che vi ripongo al rientro dalle mie uscite.
Da circa un anno ho avuto modo di utilizzare e innamorarmi del Leica Noctivid 10×42. Prima di arrivare a questo binocolo, certo tra i più costosi ed ambiziosi in commercio, avevo provato modelli simili di altre marche. Ma il Noctivid mi ha conquistato. Compatto e leggero quanto basta, questo meraviglioso binocolo dal design essenziale e dall’eccellente ergonomia mi ha sorpreso in più di un’occasione per la sua qualità ottica e per la perfomance sul campo.
Non sono state solamente la grande nitidezza o la pressoché totale assenza di aberrazione cromatica ad avermi colpito, quanto piuttosto l’ampiezza del campo visivo, davvero notevole per un 10x, o la possibilità di osservare nelle ombre e nel pieno controluce senza alcun flare o luci parassite, e, soprattutto, la straordinaria visione tridimensionale della scena inquadrata.
È stato proprio quest’ultimo aspetto, accentuato abbassando al minimo gli oculari in gomma e appoggiando lo strumento alle arcate sopraciliari, a farmi convincere che questo era il binocolo per me. Scandendo una porzione di territorio in questo modo, i soggetti sembrano “saltar fuori” dallo sfondo e, quindi, è molto più facile individuare un animale. In qualche modo ci si sente parte della scena e, fosse anche solo per questa bella sensazione, il binocolo vale tutto quello che costa.
Ora la vita scorreva bella e felice, finché non mi è venuta l’idea di provare anche il fratello ”minore” del 10x, ovvero l’8×42… Come confermano le rispettive schede tecniche, i Noctivid 10×42 e 8×42 sono identici all’esterno per forma, dimensioni e, addirittura, peso (anche se, provando un modello verde di 8x, in qualche modo mi sembrava lievemente meno pesante dell’altro…boh!).
Dal punto di vista ottico sono assolutamente uguali, con l’8x forse un pelino più caldo (o più magenta) nei toni del 10x. Questo sembrerebbe dare un’immagine più vivida anche se ciò forse ha a che vedere con la risposta dell’occhio umano ad un più ampio campo visivo. Questa, infatti, è la caratteristica che maggiormente differenzia i due binocoli.
Dato l’ingrandimento minore, l’8x guadagna in campo visivo e profondità, che consentono a loro volta una maggiore stabilità (l8x “balla meno” e si riesce ad usare anche con una mano sola) e una focheggiatura più tollerante. Nonostante l’8x abbia una pupilla d’uscita maggiore, invece non ho potuto apprezzare grandi differenze di luminosità tra i due binocoli. Anche al crepuscolo, il 10x non sembra perdere molto, anche perché, data la minore profondità di campo, il soggetto “stacca” sempre un poco di più rispetto allo sfondo.
In sostanza i due binocoli sono assolutamente simili tra loro, per caratteristiche e anche per prezzo (differenza di poche decine di euro), quindi scegliere tra i due diventa un bel dilemma. A mio parere, per chi utilizza il binocolo in modo generico, in diverse discipline e in ambienti differenti, oppure per chi pratica il birdwatching e ha anche un cannocchiale al seguito, l’8×42 è in assoluto la scelta migliore e quella che farei io se dovessi prendere un solo binocolo.
Dal momento che io possiedo già un piccolo binocolo 8×32 che utilizzo per l’avvicinamento durante le uscite fotografiche più impegnative o quando mi spingo in alta montagna, la mia preferenza va al 10×42 come strumento d’eccezione per godere appieno dell’osservazione naturalistica.
Anche se più difficile da tenere in mano per lungo tempo e pur godendo di un campo visivo minore, questo è un binocolo superlativo e guardarci dentro un’esperienza mistica. I due ingrandimenti in più permettono di apprezzare appieno i dettagli di un animale o di studiare situazioni a grande distanza, offrendo un’immagine nitida e tridimensionale in qualsiasi occasione.