Come distinguerli in maniera corretta
Recentemente un mio amico (Piero Ferrandes) della splendida isola vulcanica di Pantelleria (Canale di Sicilia), mi ha inviato un messaggio WhatsApp “un piviere dalle lunghe gambe, piccolo, piccolo e solo” e due foto, quella meravigliosa sul terreno realizzato mediante digiscoping con LEICA APO TELEVID.
Ho dato un’occhiata alle foto: le gambe sembrano in effetti lunghe, l’occhio appare bello grosso e contrastante, faccia, redini e gola bianchissimi, il sopracciglio netto, contrastante e pulito ecc. Lo chiamo e gli chiedo di fare assolutamente delle foto al sottoala … Mi richiama poco dopo e me ne manda una: il sotto ala sembra tutto uniformemente scuro (grigio), e scuro gli è infatti sembrato in natura.
Allora deve essere il 4°Piviere orientale segnalato in Italia di questo pazzo, pazzo anno. Ma qualcosa non va, non mi convince.
Alcuni miei amici francesi sui vari siti web mi fanno suonare un campanello d’allarme, e anche alcuni amici italiani (es Alex Boldrini).
Ho quindi forti dubbi, chiedo a Piero di fare altre foto in volo. Infatti le ascellari finalmente si mostrano bianche, anche se il resto delle copritrici sono insolitamente scure e marcate (sporco? individuo aberrante?). Vediamo i punti salienti dalla foto che allego, che dimostrano come sia in effetti un Piviere dorato e non un rarissimo Piviere orientale (Pluvialis fulva):
- 1 PIUMATURA DELLA TIBIA E LUNGHEZZA PERCEPITA DELLA STESSA: nella gamba destra (N.1 blu), passo indietro, la tibia sembra un poco piumata e molto lunga, mentre nella gamba sinistra (N.1 rosso), si può apprezzare una cospicua piumatura della tibia (“coscia”), che lascia scoperta una ben corta porzione nuda di tibia, quindi MENO che nel Piviere orientale (PO), ma come nel Piviere dorato (PDO). Caso classico di due delle tre P molto importanti nel birdwatching: Percezione e Prospettiva (Progressione, la terza). Nella gamba destra, la “coscia” è infatti nascosta dalle lunghe piume dei fianchi !! Primo punto negativo a favore di PDO e contro PO.
- 2 PROIEZIONE PRIMARIE E RATIO WING-TIP TAIL-TIP: questo è uno dei caratteri citati dagli amici italiani contro PO; in realtà, la proiezione delle primarie, così come la lunghezza alare e il rapporto punta ala: punta della coda, nel PO è spesso identica al PDO, quindi moderatamente corta e con punta appena oltre la coda. È un carattere molto utile invece per l’identificazione del Piviere americano (Pluvialis dominica), meno utile per PO, ancor meno poi negli adulti di tutte e tre le specie, tanto più di PO versus PDO. Alcuni juv. di PO hanno una proiezione più lunga, avendo terziarie più corte e con apice più arrotondato degli adulti (questi hanno terziarie più lunghe, strette e più appuntite), e mostrano un numero di primarie esposte simili al P. americano, ma non è questo il caso.
- 3 MUTA: oltre a quanto indicato al punto 2, si segnala che le primarie sono in muta, con diverse penne vecchie (in rosso nella foto) e alcune nuove in crescita (in blu). Quindi la proiezione delle primarie non può essere utilizzata come carattere utile per la sua identificazione.
- 4 DISEGNO FACCIALE : questo è il carattere che più mi aveva inizialmente ingannato ad una rapida osservazione – il sopracciglio bianco molto marcato, piuttosto contrastante con il “cappello” scuro (il vertice), il viso bianchissimo, con un cerchio “bianco” “intorno al becco e alla gola, sono di norma caratteristiche più indicative di PO. Spesso, nei giovani, questo è un primo campanello d’allarme per scovarli in mezzo a grossi stormi di PDO. Es. è questo il primo carattere che alcuni anni fa, mi fece individuare, in mezzo a quasi 15.000 trampolieri, il 4 ° PO in assoluto per la Tunisia, sull’isola di Djerba https://northafricanbirds.wordpress.com/tag/pacific-golden- plover /
Questo disegno facciale insolito e fuorviante, è sicuramente dovuto alla combinazione di stadio di muta transizionale / abrasione! E, in ogni caso, è un carattere utile nella distinzione dei giovami, ma molto meno per adulti in muta.
- 5 BECCO: la struttura del becco è simile a quella del PDO, essendo snella ed omogenea, senza bulbo apicale (più massiccio, con “unghia” terminale nel PO). Tuttavia, il becco è variabile, con alcuni maschi adulti di PO che raramente mostrano una struttura del becco molto simile al PDO.
- 6 OCCHIO: l’occhio appare molto, molto grande e isolato, come nel PO, mentre in generale appare più piccolo, più minuto, meno prominente nel PDO. Questo è però un effetto sicuramente enfatizzato dal viso eccessivamente bianco, dovuto all’abrasione e alla fase transazionale della muta.
Questa osservazione e discussione ci insegna due cose (e non smettiamo mai di imparare):
1) NON avere MAI fretta nel determinare specie difficili, e diffondere la notizia troppo presto. La cultura del “fast food” non ha mai dato frutti maturi e nutrienti !!
2) Le singole foto, ad esempio quella in volo, non sono mai foriere di buoni consigli. Bisogna sempre abbinarle ad un’osservazione diretta prolungata e attenta sul campo, oltre eventualmente ad altre foto.