CORSO DI BIRDWATCHING LIPU

Un rugolio inconfondibile risuona nell’aria colma di nubi e di promesse di pioggia

Il canto del gallo forcello arriva alle nostre orecchie con il vento, lasciandoci esterrefatti: è quasi mezzogiorno.

Gallo Forcello, foto di Luca Giordano.

L’alba, per eccellenza il momento delle rumorose e caratteristiche parate di questa specie, è ormai lontana diverse ore. Trascorro alcuni minuti ad avvisare i corsisti: molto difficilmente riusciremo a scorgere la fonte di questo mitico richiamo.

Probabilmente questo maschio molto vivace si cela nella macchia di ginepri che abbiamo di fronte e non ha alcuna intenzione di mostrarsi ai nostri avidi e curiosi occhi.

Nonostante il mio invito alla calma, tutti attaccano le pupille ai binocoli e iniziano a squadrare ogni centimetro della montagna antistante, alla ricerca anche solo di un segno della presenza del mitico fagiano di monte. Ad un tratto un signore dallo sguardo attento mi chiama a sé e mi sussurra:

“non sarà mica quel puntino nero lassù?!”. Mi basta alzare il mio 🔴 Noctivid 8×42 per inquadrare una sagoma scura che sembra osservarci dalla cima di uno sperone roccioso e trasalire. Il gallo forcello è proprio lì, in bella vista, con la coda a lira aperta come un ventaglio.

E’ lontanissimo, ma l’emozione è comunque forte. Per quasi tutti si tratta del primo avvistamento di questa specie in assoluto.

Non avremmo potuto sperare in una migliore conclusione per il corso di birdwatching organizzato questa primavera dalla sezione LIPU di Torino.

L’affascinante silhouette del fagiano di monte, che si concede alla vista di tutti i partecipanti, che si alternano uno dopo l’altro dietro alle lenti di un 🔴 Apo Televid 82 sempre all’altezza del compito, lascia un ricordo indelebile in coloro che hanno scelto di affidarsi alla LIPU per approcciarsi al variopinto e straordinario mondo degli uccelli selvatici.

Un corsista con il telescopio Leica Apo Televid dotato di oculare grandangolare 25-50ww.

Il corso, articolatosi in quattro lezioni frontali, tenutesi presso la rinnovata sede torinese dell’associazione, seguite da due uscite sul campo, non aveva certo pretese di esaustività: come molti ornitologi esperti sanno bene, nemmeno anni di studio e osservazione sono garanzia di competenza assoluta. Il mondo delle creature alate è complesso e continue scoperte, ancora oggi, non smettono di meravigliare anche gli studiosi più ferrati.

L’obiettivo di questa iniziativa era molto più semplice ma non meno importante: accendere nei partecipanti una scintilla che si spera possa accompagnarli a lungo nel loro percorso di vita.

Perché cercare di riconoscere con uno sguardo un passeriforme nascosto tra le fronde di un albero non è solo “praticare il birdwatching”: dietro quell’attività apparentemente banale c’è la precisa scelta di trascorrere ore e ore all’aria aperta, di seguire anche solo per un attimo i ritmi lenti della natura adattandosi a essi, di vivere con gli occhi rivolti al cielo e non ai propri piedi, lasciandosi guidare dalla curiosità verso l’ambiente che ci circonda.

Se questo evento è stato un successo si deve soprattutto ai docenti del corso, che hanno condotto gli oltre 20 iscritti in un terreno a loro sconosciuto. Ognuno dei cinque relatori ha saputo stimolare i partecipanti secondo le proprie competenze e sensibilità. A Toni Mingozzi e Giovanni Soldato è spettato l’importante compito di introdurre i corsisti al mondo degli uccelli e all’attività del birdwatching. Marco Pavia li ha poi guidati in uno stimolante viaggio paleontologico alla scoperta dei primi uccelli. Riccardo Alba li ha trascinati con il suo entusiasmo alla scoperta degli uccelli delle nostre montagne, mentre Gabriella Vaschetti li ha introdotti ai volatili delle nostre zone umide.

Al sottoscritto, infine, il compito di accompagnarli, insieme ad altri volontari LIPU, in due uscite che si sono rivelate ricche di incontri.

La prima, svolta presso il Centro Cicogne e Anatidi di Racconigi, ha permesso di familiarizzare con il concetto di oasi, nonché di imbattersi in numerose specie di anatidi, trampolieri e limicoli.

I partecipanti del corso durante la prova sul campo.

Highlight assoluto della giornata, l’avvistamento di una pivieressa in abito riproduttivo, che si è lasciata osservare a lungo dal capanno principale del Centro.

Un corsista durante un osservazione da capanno.

La seconda escursione ha avuto come destinazione il Parco naturale Orsiera Rocciavré: in poco più di 7 ore sono state una cinquantina le specie di uccelli contattate, tra cui l’inatteso gallo forcello e il coloratissimo codirossone.

I corsisti durante la prova sul campo al Parco naturale Orsiera Rocciavrè.

In entrambe le occasioni i partecipanti hanno avuto modo di testare i prodotti messi a disposizione da Leica, unico partner tecnico del corso, sperimentando fin dai loro primi passi in questo vasto mondo la qualità assoluta delle ottiche del marchio tedesco.

I corsisti durante la prova sul campo al Parco naturale Orsiera Rocciavrè.

Ora che il corso e la stagione degli amori del gallo forcello sono entrambi conclusi, non resta che darsi appuntamento alla prossima primavera, quando nuovi aspiranti birdwatcher pianteranno per la prima volta i loro occhi in un binocolo e i galli torneranno a sfidarsi per il favore delle femmine, ai margini delle radure d’alta quota.

Il programma completo del corso LIPU “Occhio alla Penna” appena concluso.

Scopri di più ➔ CHI È LUCA GIORDANO

Leica Sport Optics ringrazia Luca Giordano per il prezioso aiuto nella realizzazione del Corso di birdwatching “Occhio alla penna” e la LIPU di Torino per tutta l’organizzazione e per aver invitato dei relatori d’eccellenza.

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