Avete mai osservato un flusso continuo di migliaia di rapaci in migrazione?

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Ugo Mellone, Tarifa, Spagna

Mi chiamo Ugo Mellone e, anche se sono nato e cresciuto come naturalista in Salento, vivo ormai da oltre 12 anni in Spagna. Dopo avere ottenuto un dottorato di ricerca studiando le migrazioni degli uccelli, soprattutto dei rapaci, ho deciso di costruirmi una carriera da freelance

Dal 2014 lavoro come fotografo con l’obiettivo di raccontare storie dedicate a specie minacciate e ambienti remoti.

Sistema digiscoping completo. Ugo Mellone con cannocchiale Apo Televid 82 e nuovo fotocamera compatta Leica Q2.
Sistema digiscoping completo. Ugo Mellone con cannocchiale Apo Televid 82 e nuovo fotocamera compatta Leica Q2.

Ritengo il bacino del Mediterraneo una delle regioni più affascinanti del pianeta per la sua biodiversità.

Ho svolto progetti anche nel deserto del Sahara, in Patagonia, e in Madagascar. 

Sono autore di due libri fotografici, e i miei progetti vengono regolarmente diffusi attraverso servizi su riviste come l’edizione spagnola di National Geographic, GEO, BBC Wildlife, Terre Sauvage, Audubon Magazine e molte altre. Come ricercatore, sono tra i fondatori del Mediterranean Raptor Migration Network (MEDRAPTORS) e ho pubblicato oltre 30 articoli sulle più prestigiose riviste scientifiche del settore. Inoltre, sono tra gli Editors del piú completo volume sulle migrazioni dei rapaci, attualmente in fase di stampa.

La migrazione è per me il più affascinante fenomeno presente nel regno animale: puó avvenire su scale geografiche enormi e spesso in maniera molto cospicua, basti pensare alle enormi concentrazioni di uccelli migratori che si possono osservare in certi luoghi. Inoltre, evidenzia come il nostro pianeta sia un tutt’uno in cui i migratori collegano e rendono dipendenti l’uno dall’altro ecosistemi lontani come la tundra siberiana e le spiagge dell’Africa tropicale, oppure le isole del Mediterraneo e le selve del Madagascar.

Dal 2008, ai tradizionali metodi di studio come i censimenti dei rapaci migratori, ho affiancato la telemetria satellitare, per studiare soprattutto specie come il falco della regina e il biancone. Tecnologie come i GPS miniaturizzati fanno sí che ci troviamo in un’epoca d’oro per studiare le migrazioni, peró io sono fermamente convinto che qualunque ricerca debba partire da domande che si possono generare solo attraverso l’osservazione sul campo.

Puó capitare che vada in natura senza la macchina fotografica, peró mai senza binocolo. Sarebbe come avventurarsi nel deserto senza una buona scorta d’acqua. Per me, l’osservazione viene prima di tutto. Nel 2003, a 20 anni, con i proventi delle mie prime pubblicazioni fotografiche, comprai un binocolo Leica Trinovid 10×42, un accessorio imprescindibile e indistruttibile che mi ha sempre accompagnato in tutte le mie avventure. È anche per questo che oggi sono molto contento di iniziare questo progetto con Leica Natura.

Ugo Mellone con Apo Televid 82 e Noctivid 10x42, Stretto di Gibilterra, Spagna Leica Natura
Ugo Mellone con Apo Televid 82 e Noctivid 10×42, Stretto di Gibilterra, Spagna

Avete mai osservato un flusso continuo di migliaia di rapaci in migrazione?

Si tratta di uno spettacolo unico, e il versante spagnolo dello Stretto di Gibilterra, in primavera, è tra i migliori luoghi del mondo per poterlo osservare.

Attraverso questa collaborazione con Leica, condividerò con voi la mia esperienza sul campo, scrutando l’orizzonte in attesa del ritorno dei rapaci e osservandoli mentre attraversano il mare, l’ostacolo più difficile da superare nel loro lungo viaggio. SEGUIMI SULLA PAGINA FB @leicanatura IL 9 APRILE LA PRIMA FOTO!

www.wildphoto.it | @ugomellonewildphoto | https://www.instagram.com/ugomellone/

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