ISOLA DI LINOSA (SICILIA)

Andrea Corso con il cannocchiale Apo Televid 82 e il binocolo Noctivid 42mm
Andrea Corso con il cannocchiale Apo Televid 82 e il binocolo Noctivid 42mm

Si definisce accidentale, o si indica come rarità, un uccello che si osserva solo con estrema difficoltà, o in numeri veramente esigui, in qualche paese lontano dai suoi areali usuali di migrazione, svernamento e nidificazione.

E’, appunto, per un “accidenti”, per eventi rari e particolari, quindi una vera rarità, che quella specie raggiunge un paese lontano, dove non era mai stato osservato prima dagli studiosi e appassionati, o dove se ne osservano comunque ben pochi individui e solo irregolarmente (o almeno, questa è la vecchia definizione ancora in auge, anche se in realtà si è visto che un uccello arriva accidentalmente in una determinata area per ragioni ben precise e non per coincidenze o eventi accidentali, ma questa è un’altra storia che merita dieci pagine a parte).

Pertanto, l’osservazioni di uccelli accidentali non è mai – o meglio non potrebbe esserlo ipso facto – garantita, è sempre qualcosa di inaspettato ed emozionante, una vera sorpresa. Ma se c’è un posto in Italia che ha cambiato questa regola, che ha sovvertito le probabilità e la mentalità di ornitologi e birders italiani, arrivando a stravolgere persino lo status fenologico di molte specie un tempo accidentali, ebbene quel posto si chiama ISOLA DI LINOSA!

Panorama Isola di Linosa
Panorama Isola di Linosa, foto Pietro Vinciguerra

Ed è infatti su questa piccola isola che dal 2006 un gruppo di accanitissimi birders (chiamato MISC_ acronimo per Malati di Isolitudine allo Stadio Cronico) si reca ogni anno, sia in autunno (più regolarmnte) che in primavera (meno di frequente) in cerca di rarità ornitologiche.

Andrea Corso  con il binocolo Leica Noctivid 10x42 nero
Andrea Corso con il binocolo Leica Noctivid 10×42 nero

Ed è qui, che le regole del gioco, grazie al MISC, sono state del tutto stravolte: numerose specie un tempo considerate accidentali sono oggi migratori regolari, seppur molto scarsi, altre specie nuove sono state aggiunte alla lista italiana.

Ma soprattutto, quello che un tempo si pensava impossibile in Italia, ossia recarsi in un singolo posto, una data stagione, e magari anche un tempo limitato, ed aver garantita l’osservazione di specie rare poco o nulla osservate altrove nel nostro paese, o solo per un evento accidentale e fortuito.

La lista delle nuove segnalazioni per l’Italia è molto ricca, e include specie rarissime anche in tutta Europa come il mitico Migliarino di Pallas osservato nel 2017, il Calandro di Blyth, il Falco unicolore,  il Vireo occhirossi, il Canapino pallido occidentale e altre; ma è nel numero di uccelli un tempo ritenuti rarissimi ma che oggi segnaliamo ogni anno, talvolta anche in buon numero, che Linosa non ha rivali, e ben pochi confronti in tutto il Mediterraneo: il piccolo e colorato Luì forestiero, che da singoli individui sparsi oggi viene contato con totali stagionali di 40-100 indd., il clownesco Codirosso algerino, perla ornitica del Nord Africa che raggiunge con pochi individui le Pelagie (anche Lampedusa infatti).

Codirosso Algerino Leica Natura
Codirosso algerino
Codirosso Algerino foto di Marisa Odetto Leica Natura
Codirosso Algerino foto di Marisa Odetto
Codirosso Algerino foto di Igor Maiorano Leica Natura
Codirosso Algerino foto di Igor Maiorano

L’enigmatico e sfuggente Prispolone indiano, osservato con 1-15 indd. per stagione ma sino a ben 4 indd. insieme, uno dei pochissismi casi mai registrati in Europa, il piccolo, delicato e mascherato Zigolo minore, con singoli individui ma talvolta sino a 3 indd. insieme, come da nessuna altra parte in Italia, e l’elenco non solo è troppo lungo ma è anche già stato fatto altrove.

Zigolo minore Leica Natura
Zigolo minore

Zigolo minore Foto di Carlo Emanuelli leica natura
Zigolo minore Foto di Carlo Emanuelli

Non conviene dilungarsi. Basterà dire che ogni anno, ogni stagione autunnale o primaverile, i muretti a secco di pietra vulcanica, sono scrigni rossi, neri, spigolosi, che celano tesori segreti nel giardino che cingono, oltre i quali gli occhi attenti di molteplici osservatori emozionati fanno spaziare i loro binocoli (io e molti dei più accaniti, ovviamente dotati di LEICA NOCTIVID 10×42, il top assoluto per tutti!). Camminando da mattina e sera, lentamente, in silenzio, in comunione con suoni, forme e colori del mondo circostante, capiterà sempre di sentire il verso penetrante, acuto e bisillabico del Lu’ forestiero, o il “bacetto” metallico del Luì scuro (altra ex-accidentale oggi regolare sull’isola), o lo ztic, ztic dello Zigolo boschereccio o il più flebile e secco tic, tic del minore.

Luì Forestiero
Luì Forestiero

Con orecchio sempre pronto, la corta nasale nota traballante e ridondante iiip, iiiip, iiii-ppp del roseo Trombettiere, becco aranciato e a “palla”, ci sorvolerà di certo. O con occhio vigile e allenato, aiutati dalle migliori ottiche sul mercato, un giorno di tardo autunno novembrino, in mezzo a decine e decine di allodole in arrivo da nord, dal mare verso i campi, si potrà individuare un incredibile Zigolo di Lapponia, il più a sud mai visto in Italia. Lo scorso autunno, nel triste orribile anno 2020, non ha smentito le attese e le promesse che solo un luogo magico come Linosa può fare e mantenere.

Bigia padovana 1 adulto il 1 novembre, la seconda per Linosa e circa la quinta di sempre per la Sicilia.
Bigia padovana 

Immagini scattate in Digiscoping col Leica Apo Televid 82

Monachella del deserto – Leica APO TELEVID 82 + Smartphone by Andrea Corso): 1 maschio il 13 novembre, la terza per Linosa.

Riassunto degli avvistamenti per l’autunno 2020

Codirosso algerino 1 maschio dal 21 ottobre al 1 novembre; 1 altro maschio in cima a Monte Vulcano il 22 ottobre; 1 femmina il 6-8 novembre. Tre individui è il nostro record stagionale, al quale si aggiunge l’individuo osservato a Lampedusa da Francesco di Pietra e Aldo Lauricella a metà ottobre.

Monachella del deserto  1 maschio il 13 novembre, la terza per Linosa.

Bigia padovana  1 adulto il 1 novembre, la seconda per Linosa e circa la quinta di sempre per la Sicilia.

Luì forestiero circa una trentina, con massimo giornaliero di 10 il 21 Ottobre. Numeri un po’ più bassi rispetto agli ultimi anni, ma è pur sempre l’uccello totemico del MISC e vederli è sempre un’emozione.

Luì scuro 1 il 21 ottobre, 1 il 31 ottobre, 1 alla Grotta dei Palombi il 2 novembre. E’ stato un anno eccezionale in Europa per questa specie, che come il Luì forestiero e il Prispolone indiano sta diventando sempre più regolare in autunno.

Luì piccolo siberiano circa una decina di tristis o ‘tipo tristis’, i numeri sono stati più alti del solito.

Trombettiere 1 il 20 ottobre, 1 l’11 novembre.

Zigolo della Lapponia 1 con le Allodole il 12 novembre. Incredibilmente, non è il primo per Linosa – ne abbiamo visto uno anche in ottobre 2014.

Ortolano  1 il 4 novembre, vera rarità in Sicilia. 

Zigolo boschereccio: 1 assieme all’Ortolano il 4 novembre, terza segnalazione per Linosa

Zigolo minore  1 il 19-20 ottobre nel solito metro quadro in Paese, chiamato appunto il campo degli zigoli (credo il metro quadro che abbia visto più Zigoli minori di tutta Europa), 1 assieme alla Monachella del deserto il 13 novembre. 

Ortolano, rarità in Sicilia, Foto Igor Maiorano
Lucertola di Malta Leica Natura isola di Linosa
Lucertola di Malta
Luì forestiero
Luì forestiero

Foto avvistamenti di Berta Maggiore di Carlo Emanuelli

berta maggiore
berta maggiore Leica Natura

Foto avvistamenti di Marisa Odetto

Biancone foto osservazione della natura Leica Natura
Biancone
falco della regina osservazione della natura Leica Natura
Falco della regina

Vedi anche: Linosa 2017

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